Racconti d'inverno * Il vento e la luna*

 


La vecchia accarezzò la trama soffice della stoffa trapuntata di stelle dorate, parve ricordare qualcosa, qualcosa a cui non pensava da lungo tempo. Il blu profondo di quello che poteva essere un mantello regale, sembrava ancora più intenso spiccando sul bianco pallido e ossuto della mano.
La vecchia chiuse gli occhi e iniziò a raccontare
:- Un tempo, la luna, era disabitata. Non c'erano alberi, né fiori. Non c'erano laghi, neanche mari. Era una terra brulla e sassosa.. C'erano crateri, ma non c'erano uomini ad abitarla, né animali.
Era bella e misteriosa, ma non c'erano colori, solo il riflesso della luce del sole le permetteva di brillare di notte. Non aveva nuvole, né atmosfera, non pioveva mai, dunque non c'erano arcobaleni.
Un giorno però, il vento decise di cambiare direzione e vedere cosa c'era oltre la terra, non si era mai avventurato così lontano, ma spesso, soffiando nel cielo notturno, aveva osservato le stelle e quella rotonda luce che gli esseri umani chiamavano luna.
Il vento si spinse oltre le nuvole, c'erano milioni di stelle, pianeti, galassie e poco lontano, come un palloncino legato alla terra, galleggiava la luna.
Il vento si avvicinò, sollevando la polvere delle sue distese desertiche, e la luna parve destarsi da un lungo sonno
:- Chi sei? chiese
:- Sono il vento
:- Non ti conosco, che cosa vuoi?
La luna era un pò diffidente, d'altronde non aveva mai sentito quel brivido solleticarle la pelle, nulla l'aveva mai accarezzata così.
:- Non voglio niente- proseguì il vento - ero solo curioso di conoscerti.
Così il vento e la luna si conobbero, il vento la esplorò e lei si lasciò accarezzare. 
Poi il vento la salutò
:- Devo tornare sulla terra, ma tornerò da te spesso e ti racconterò le mie avventure- promise.
La luna divenne triste, non voleva proprio lasciare andare il vento, finalmente insieme a lui non si era più sentita sola.
:- Non posso rimanere qui, io sono il vento, il mio compito è viaggiare e portare un pò di un luogo in un altro, così tutto è sempre nuovo.
La luna allora gli donò un pò della sua polvere argentata, da portare sempre con sé così il vento poteva tornare da lei tutte le volte che desiderava.
Il vento, soffiò e sparse semi come coriandoli sul terreno deserto della luna, da allora la luna non fu più un pianeta vuoto e secco, crebbero alberi, fiori e piante. 
Ogni volta che il vento tornava a trovarla, portava qualcosa di nuovo. Portò la pioggia e la luna conobbe l'acqua, e i fiumi, ed i suoi crateri divennero laghi cristallini, le depressioni polverose furono mari.
Il vento tornava spesso sulla luna e piano piano la luna divenne fertile e piena di vita, non era più un tondo riflesso della luce del sole ma nacquero i colori lunari, l'arcobaleno meraviglioso che noi ogni notte possiamo ammirare.
La vecchia aprì gli occhi, aveva finito di raccontare
:- Ora lo sai, se la luna non avesse lasciato libero il vento di  andare ad esplorare il mondo, sarebbe rimasta per sempre una terra arida e deserta. La vita, per sbocciare, ha bisogno di coraggio e libertà.

Emanuela Pacifici

A mio figlio, vento che ha portato colori, profumo e vita sulla luna 
Buon compleanno

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