* L'incantatrice, il potere dell'ego di lanciare incantesimi *



:- Si racconta di una tribù che viveva al confine di una fitta foresta, uomini, donne e anche bambini ora non esistono più. Un intero villaggio scomparve misteriosamente in una notte, rimasero tracce di vita, attrezzi, armi rudimentali e semplici capanne a ricordare a tutti i villaggi vicini che il confine non si attraversa, non si attraversa mai.
:- Un intero villaggio scomparso, e nessuno sa come scomparvero?
:- Oh, certo. Chiunque abbia mai desiderato attraversare il confine lo sa...
:- Questa è solo una storia per spaventarmi e convincermi a non allontanarmi da questo posto.
:- Questa è una storia per insegnarti ad attraversare i confini. So che vuoi andare, so che devi andare.
Sei nata all'alba e il tuo pianto è stato annunciato dal volo di un'aquila. Hai il dono del volo, chi possiede la piuma d'aquila non può fermare il proprio volo, nè io posso impedire il tuo. Eppure, questa storia che m'è stata donata quando ero una giovane donna come te, può aiutarti a non smarrire completamente la via per attraversare la foresta.
:- Racconta allora, partirò all'alba che il racconto sia finito o no.
:- La tribù Aya aveva scelto il confine della foresta per vivere, allontanandosi da tutti i villaggi che in quel tempo si erano stabiliti sulle sponde del fiume, per il loro spirito pacifico e perché Odissa, l'incantratrice, nacque da una donna Aya. Le donne durante la loro "luna" ricevevano da Odissa poteri misteriosi, solo le donne Aya riuscivano a sentire la voce dell'incantatrice. 
Credevano anche che Odissa li proteggesse dalle belve, fu così che durante quella notte la tribù la evocò. Un grande serpente minacciava da mesi il sonno del villaggio, aveva ucciso e morso due bambini, Odissa parve agli anziani la perfetta soluzione.
L'incantatrice fu richiamata dal profondo della foresta dal suono dei tamburi, dal fumo del legno di tuia e dai sibili delle donne che utilizzavano questo suono per chiedere la protezione di Odissa.
Mille serpenti uscirono dalla foresta prima dell'incantatrice, ma poi, Odissa apparve.
Tutto in quella creatura era stato creato per incantare.
La voce profonda e melodiosa, la pelle chiara e perlacea come la luna, i capelli lucidi e lisci come l'ebano. Tutto in lei era teso a irretire, incatenare lo sguardo e l'ammirazione di chi la invocava.
Nessuno si scoprì immune, anche il più saggio, anche la vecchia guaritrice, nessuno si salvò dal suo incantesimo.
Odissa non li uccise, fece in modo che ognuno smarrisse se stesso.
Richiamò dagli abissi di ogni uomo, donna o bambino il desiderio di piacere, di apprezzamento, di essere di più degli altri, speciale.
In quella terribile e lunga notte l'incantatrice sibilò ammaestrando ogni serpente che era custodito dentro gli esseri umani di quel villaggio.
Avevano chiesto di essere liberati dal maestoso serpente? Odissa accolse la loro preghiera.
Così per ottenere l'approvazione della bellissima creatura, ognuno portò offerte, cantò in suo onore, tutti mossi dal profondo desiderio di essere amati .
Io sono il più anziano e saggio.
Io sono la più bella.
Io sono il guerriero più coraggioso.
Io sono il miglior pescatore.
In quella notte ognuno perse la vera essenza di sé stesso per ottenere lo sguardo di approvazione di Odissa.
Tutti scomparvero nel fitto della foresta per non tornare mai più, inseguendo l'illusione di essere il migliore, il prescelto e l'incantatrice diede ad ognuno un motivo per seguirla e dimenticare gli altri.
Non esisteva più il villaggio, la madre, il figlio, l'amata, l'amato. Davanti ad Odissa ognuno era solo, l'incantatrice con il suo sibilo aveva bruciato ogni legame e distrutto ciò che rendeva davvero speciale ognuno, la rete invisibile e preziosa dell'incontro con l'altro. Erano tutti schiavi dell'incanto. Tutti schiavi di sé stessi e del proprio bisogno di apparire più dell'altro. 
Non tornò nessuno, forse alcuni sono ancora schiavi dell'incantatrice, molti altri uomini si sono smarriti nella foresta, forse Odissa ha incantato anche loro.
E' l'alba, partirai, varcherai i confini, ma ora sai che esiste un grande pericolo, fai attenzione, sii sempre vigile. L'incantatrice è astuta, non dimenticare mai chi sei per il bisogno di piacere a lei, non smarrire il tuo legame con la rete della vita, la tua preziosità nella trama d'oro dell'esistenza dove ogni filo ha il suo valore. Non permettere che ti incontri mai da sola, anche se viaggi in solitudine porti con te la tua famiglia, il tuo villaggio e tutti gli incontri che hai fatto e farai.
Questo ti proteggerà da Odissa. Ricordati non sei mai sola, nessuno è mai solo.
Ora va, porta con te il senso di questa storia, le storie, alcune, hanno il potere di proteggerti dagli incantesimi .

Emanuela Pacifici

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