* La voce dell'autunno *


21 Settembre 2017

E' l'equinozio d'autunno esco a raccogliere foglie cadute, voglio usarle per creare il mio albero personale della gratitudine. Su un lato delle foglie scriverò ciò che lascio andare, sull'altro lato ciò che accolgo e di cui sono grata. Forse, poi, le soffierò nel vento.
Porto con me il libro di Julia Cameron ' La via dell'artista' che in questo periodo mi sta aiutando a liberare da tutti gli schemi mentali il mio artista-bambino, forse troverò il tempo per fare uno degli esercizi consigliati per questa settimana.
Il mio albero preferito m'aspetta come sempre e come sempre io mi siedo ai suoi piedi, mi lascio abbracciare dalla sua grandiosa presenza.
" Scrivi una lettera a te stessa oggi, immaginando di avere ottanta anni", consiglia Julia.
Non ho da scrivere, ma chiudo gli occhi e lascio che le parole dal futuro arrivino a me :

Cara Emanuela,
ti scrivo seduta sotto quella veranda che hai tante volte immaginato. Lo vedo il mare da qui, l'ascolto e d'autunno è ancora più bello e prezioso. Permettimi di cullarti un pò, permettimi di portare via un pò di pensieri. Quanto pensi. Pensi troppo, t'incastri nei meccanismi della mente e perdi di vista il flusso che sempre ti guida.
Ora respiriamo un pò di mare insieme, da qui riesco a vederne la vastità.
Che importa al mare di quell'onda?
Che importa Emanuela, è solo un'onda che passa, lasciala passare, fatti attraversare e poi guardala andare via. Da qui ti vedo, vedo le tue paure, i tuoi dubbi, vedo il tuo sguardo chiuso su te stessa.
I piccoli drammi, i piccoli piaceri, la piccola storia di un'onda.
Certo è, che tutto è molto più grande. Non permettere al tuo sguardo di incastrarsi lì a cercare cause e soluzioni.
Lo senti il respiro del mare? Ah, è ampio.
Hai paura del futuro, temi i colpi di coda della vita, gli imprevisti. Ti barrichi dietro le esperienze del passato come fossi un reduce di guerra traumatizzato.
Più ti difendi, più alzi muri, più il tuo sguardo perde la dimensione ampia dell'anima, si riduce a guardare sempre e soltanto una piccola personalità continuamente in lotta e messa alla prova dalla vita. Da qui, da dove guardo il mondo ora io, l'orizzonte è aperto, espanso.
Tutto ha avuto motivo d'essere, ora lo so, anche l'angoscia e la paura.
Mi sposto al sole, il suo tocco è morbido e dolce in questa stagione, mi piace lasciarmi sfiorare il viso, gli occhi, il cuore. Gli alberi hanno già intessuto un caldo tappeto di foglie in giardino, ho imparato a non spazzarle via, a rispettare la vita che accade sotto.
Gli alberi avranno paura dell'autunno?
Un passero zampetta fra le foglie scricchiolanti, cerca sotto la coperta di foglie.
Tutto passa, tutto ciò che viene porta qualcosa in dono e richiede di avere altro da portare via.
L'esistenza non si ferma mai, brulica anche dove non riesci a vedere, sotto le foglie morte c'è tutto un mondo nuovo che sta nascendo.
Non aver paura delle foglie che cadranno, lascia che l'autunno accada, i mondi nuovi hanno bisogno di tappeti di foglie che li proteggano mentre stanno per venire alla luce.
Torno a respirare il mare, ah, senti come è ampio il suo respiro.
Ciao Emanuela, fidati della vita.


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