Samhain : luoghi invisibili e tesori nascosti * ultima parte dei post dedicati alla Donna Scheletro

La caverna nella quale hai paura di entrare ha il tesoro che stai cercando. 

(Joseph Campbell)

Nell'ultimo mese abbiamo percorso la discesa verso Samhain accompagnati dalla fiaba "La Donna Scheletro", nei quattro post precedenti troverete le tappe che ci hanno permesso di arrivare fino al luogo che nasconde il tesoro. Nelle fiabe iniziatiche l'eroe compie sempre un percorso di discesa interiore per poter trovare lo scrigno che racchiude il centro pulsante di tutta la sua ricerca.

Questo è un viaggio nelle Terre invisibili, dove vive La Donna Scheletro ma anche la Baba Jaga o la Loba e quasi tutte le figure che accompagnano l'iniziato a riconoscere il tesoro, è la Terra delle Ossa, la sostanza indistruttibile che rimane oltre il tempo, che supera la barriera dimensionale della morte e della vita, in questo Regno Infero (il mondo sottoterra che è la radice della parola inferno) dove l’eroe mitico o lo sciamano si avventurano per recuperare pezzi di se stessi e guarire la realtà da ogni separazione, gli occhi fisici non sono di alcuna utilità, sono gli occhi dell’anima, la voce del cuore che dobbiamo seguire per compiere la nostra “Missione”.

Per poter accedere al Mondo Sotterraneo, dobbiamo necessariamente abbandonare l’idea del tempo orizzontale, e affidarci al tempo eterno verticale dove non esiste un prima e dopo ma tutto avviene simultaneamente Ora, nell’eterno presente. E’ nel mondo di sotto che vivono le immagini, gli avi, la matrice della nostra realtà presente, esso è il Grembo della Madre dove vengono incubati i semi della realtà.

Oggi concludiamo il nostro viaggio ascoltando un'antica fiaba orientale che ci conduce lì dove è custodito il tesoro, nei luoghi invisibili, dove hanno origine le immagini :

"Un onesto vecchietto visse per lunghi anni nella più completa indigenza. 

Non possedeva nulla, se non la sua misera capanna con all'interno una stufa e altre poche cose.

Una notte gli fece visita uno strano sogno: una voce da dietro una porta gli suggeriva di compiere un lungo viaggio verso una città straniera. Li, sotto il ponte del castello del sovrano, avrebbe trovato un tesoro sepolto. L’indomani, il pover’uomo fu molto stupito di un sogno così bizzarro che pretendeva di farlo partire verso un luogo talmente remoto e per giunta privo di mezzi di locomozione e di sussistenza. Ma durante le notti seguenti il sogno si ripeté. Così prendendo il coraggio a quattro mani, decise di mettersi in cammino verso la città indicata dal sogno.

Dopo tanti giorni di marcia e dopo vari ostacoli lungo il percorso, giunse finalmente a destinazione. Ma scoprì subito una cosa che lo scoraggiò molto: Il ponte era pattugliato giorno e notte dalle sentinelle reali. Non poteva certo mettersi a scavare nel punto indicato. Così ogni mattina tornava sul posto osservando sino al tramonto la situazione: magari le sentinelle si sarebbero allontanate e lui avrebbe potuto scavare. Dopo qualche giorno, il capitano delle guardie notò il suo andirivieni e incuriosito gli si avvicinò. In tono garbato gli chiese:

<< brav’uomo, da qualche giorno ti vedo andare e venire vicino al ponte reale. Posso aiutarti? Stai forse aspettando qualcuno o hai perso qualcosa? >>

Il vecchio che era un uomo semplice, raccontò all’ufficiale il sogno che lo aveva spinto sin li.

<< pover’ uomo >>, scoppio a ridere il capitano; << Hai davvero consumato le tue scarpe per giungere sin qui da così lontano per dare retta a un sogno? Sei davvero un credulone! Se io fossi stato come te ora starei perdendo il mio tempo pellegrinando nella direzione opposta

<< pover’ uomo >>, scoppio a ridere il capitano; << Hai davvero consumato le tue scarpe per giungere sin qui da così lontano per dare retta a un sogno? Sei davvero un credulone! Se io fossi stato come te ora starei perdendo il mio tempo pellegrinando nella direzione opposta. Tempo fa, infatti, una voce in sogno mi esortava ad andare nel tuo paese alla ricerca di un enorme tesoro nascosto sotto la stufa di una misera capanna dove abitava un onesto vecchietto che ha vissuto per lunghi anni nella più dura indigenza. Figuriamoci! >>, disse, continuando a ridere di quella storia che a lui pareva tanto buffa. << Ma te l’immagini vedermi arrivare fin laggiù e mettere a soqquadro tutte le capanne di quel povero paese alla ricerca di un fantomatico tesoro? Ma fortunatamente, non sono certo un tipo che dà ascolto ai sogni o alle voci interiori! >> .Il vecchio, dopo averlo ascoltato con dissimulata trepidazione, salutò l’ufficiale ringraziandolo per quanto gli aveva detto. Se ne ritornò così in tutta fretta alla volta di casa propria.

Una volta arrivato, cominciò a scavare sotto la stufa. Scoprì un tesoro inestimabile che giaceva lì da sempre, nel luogo in cui aveva vissuto tutta la vita. Quell’enorme fortuna mise fine alle sue tribolazioni. Ma gli occorse quel lungo viaggio per scoprire il tesoro."*

Dov'è dunque custodito il tesoro? 

Qual'è la chiave che apre lo scrigno?

" La caverna nella quale hai paura di entrare ha il tesoro che stai cercando ", afferma Joseph Campbell, qual'è il luogo buio dentro di noi?

Il luogo buio è il luogo dove non guardiamo, il nostro sguardo, così come è accaduto al pescatore che alla luce della lanterna ha guardato la Donna Scheletro, spazza via ogni oscurità, rompe l'incantesimo delle ombre e rivela lo scrigno prezioso.

A Samhain il velo fra i mondi si fa più sottile, la Terra delle Ossa, il mondo invisibile ci accoglie per rivelarci la Chiave che aprirà lo scrigno, Oltre l'apparenza c'è il regno dello Stra-ordinario.

E’ tempo per noi di andare alla ricerca del nostro personale tesoro, tempo di compiere il Viaggio di ritorno alla completezza e all’autentica natura di noi stessi.

Buon Samhain che possiate guardare nei luoghi bui e illuminarli con il vostro sguardo.

Emanuela Pacifici

 *La fiaba Il Tesoro Nascosto è tratta da - Il Dito e la Luna di Gianluca Magi