Racconto d'equinozio : Il canto dell'Ape Regina

 




:- Siedi qui, al centro del tempo - disse la Vecchia - la ruota dell'anno deve riprendere a girare e tu conosci il segreto, tu sei la chiave! All'inizio dei tempi, quando la terra era solo una roccia senza vita che fluttuava nell'universo, non esistevano Madri, la vita ebbe inizio con l'arrivo delle Madri.

Chiusi gli occhi, mentre le sue dita ossute disegnavano sulla polverosa terra cerchi concentrici sempre più piccoli - Io Sono l'Anziana, Guardiana della Soglia, la Levatrice che apre la porta alla Vita, che indica la Via- soffiò un alito gelido sul mio volto, ogni ricordo della vita appena vissuta parve dissolversi nella mia mente, ero vuota, mentre i cerchi da lei disegnati mi inghiottivano dentro la terra, profondamente, sempre più profondamente.

Il primo ricordo che ho, è il suono. Un ronzio che riempiva la testa, non c'era spazio per nessun pensiero. Un fiume di miele bagnava i miei piedi, la luce ambrata che filtrava dalle piccole aperture esagonali disegnava un caleidoscopio di immagini simmetriche che cambiavano velocemente non lasciandomi il tempo di dare alle forme un nome, un significato.

La mia pelle era interamente ricoperta di una sostanza vischiosa, una placenta liquida ma estremamente resistente. Il ronzio si fece più intenso, provai a muovermi ma la placenta opponeva resistenza, ero morta oppure stavo nascendo? Cercai la Vecchia con lo sguardo appannato dalla vischiosa sostanza che ricopriva anche le palpebre. Qualcuno mi sollevò, sentii nascere dentro il ventre un canto, un suono, dovevo emetterlo, le figure mi circondarono, non saprei dire cosa mi spinse a cantare, cosa spinge un neonato al primo respiro? Raccolsi ogni energia che sentivo scorrere dentro di me e iniziai ad emettere un suono, un canto primitivo, come il pianto o il riso. 

La sostanza vischiosa che ricopriva la mia pelle iniziò a sciogliersi, più cantavo più la vita pulsava dentro e intorno a me, il ronzio divenne una danza, erano donne di ogni età che tenendosi per mano creavano un cerchio in movimento intorno a me, intorno alla mia nascita.

Permisi a queste sorelle antiche, sconosciute eppure così intime, di nutrirmi. Furono loro a liberarmi della placenta, furono loro a placare la fame, a costruire il mio corpo, osso per osso.

:- La vita ebbe inizio con l'arrivo delle Madri, la vita ha bisogno delle Madri - la voce della Vecchia fece irruzione, ruvida e aspra in contrasto con la dolcezza del miele con cui le mie sorelle mi stavano nutrendo. Improvvisamente ricordai il motivo per il quale mi trovavo lì, ricordai la terra sofferente, ferma, statica, immobile. La vita come la conoscevamo stava lentamente scomparendo dal pianeta, furono le api le prime a morire, poi non arrivò l'autunno, nè l'inverno, nè la primavera.

Una perenne, torrida estate succhiava le ultime risorse del pianeta ormai trasformato in un deserto.

:- Tutto ciò che non cambia muore. La vita è trasformazione, è movimento, è danza. Ora canta e guarisci il mondo.

Ero libera, mentre il canto attraversava ere e dimensioni, si annidava dentro di me e mi esplodeva in gola. Un coro di sorelle accompagnava la mia musica e vedemmo tornare l'autunno e con esso la pioggia bagnò i deserti, le foglie ormai morte ostinatamente attaccate a rami rinsecchiti caddero a terra e furono cibo e nutrimento. La vita si nascose sotto le radici e fu il tempo in cui ogni Madre divenne custode di nuovi semi. 

:- Ora puoi aprire gli occhi - la Vecchia mi sorrideva, un tappeto di foglie ricopriva la terra dove sedevo - La leggenda narra che il primo suono che si sentì sulla terra fu il Canto dell'Ape Regina, il suono che apriva la danza di ogni cambiamento, di ogni trasformazione. Ora lo sai, tutto ciò che non si trasforma muore, la vita ha bisogno delle Madri e le Madri sono le custodi della danza più preziosa, quella del cambiamento. Lascia arrivare l'autunno, l'esistenza non si ferma mai, brulica anche dove non riesci a vedere. Lascia che l'autunno accada, i nuovi mondi hanno bisogni di tappeti di foglie che li proteggano mentre stanno per venire alla luce.


Emanuela Pacifici








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