Racconto di fine d'anno * Il dono del tempo*

 


Come ogni anno,
il Vecchio custode del Tempo, si diresse, con la sua ormai fievole luce e il passo pesante e lento verso la Soglia di Cronos dove attese paziente e docile che s'aprisse e lasciasse entrare il Nuovo.
Dalla Terra arrivano voci allegre e canti, celebravano quello che stava arrivando, ormai quasi nessuno salutava e onorava il lavoro del Vecchio.
La Soglia di Cronos, quella magica notte riluceva, lo strano meccanismo che la rendeva non oltrepassabile durante tutto l'anno, proprio quella notte avrebbe raggiunto il punto d'apertura, il Vecchio sospirò posando a terra il pesante sacco che si trascinava dietro.
Appena un anno prima, aveva oltrepassato quella Porta, leggero e giovane, pieno di speranza, e aveva goduto dell'accoglienza che gli uomini gli avevano riservato.
Scoccò la mezzanotte, il meccanismo che sigillava la Soglia emise uno strano scricchiolio, il Vecchio raccolse il proprio sacco pieno di tutte le speranze non avverate, di sogni infranti, di lacrime non versate, di baci mai dati, di parole taciute, di treni partiti e mete dimenticate e fece per avvicinarsi alla Porta.
Il Vecchio sfiorava appena il Nuovo, non avrebbe avuto tempo di avvisare il Custode che stava per prendere il suo posto, così si apprestò ad attraversare la Soglia.
Un giovane anno fece capolino ma tornò subito indietro, il Vecchio strabuzzò gli occhi e cercò di oltrepassare la Soglia, finchè il Nuovo non si decideva a entrare non si poteva lasciare la Terra senza Custodi del Tempo, così il Vecchio non riuscì ad andare via.
Il Nuovo, forse spinto da qualcuno si riaffacciò, e fece per tornare di nuovo indietro, il Vecchio era  stanco e pesante ma riuscì ad afferrare il giovane per il bavero del vestito nuovo di zecca e lo trascinò cercando di fargli attraversare la Soglia.
:- Non voglio ! esclamò l'anno Nuovo
:- E perchè mai? Sei giovane e bello e tutti gli uomini ti stanno celebrando!
:- Perchè fra un anno, sarò vecchio e consunto come te e nessun uomo si ricorderà dei doni che ho portato ma saranno lieti e felici di sbarazzarsi di me!
:- Oh, forse è vero- proseguì il Vecchio e Saggio anno - ma questo è il tuo compito e nonostante molti ricorderanno solo le difficoltà, le malattie, il dolore, altri, seppur pochi, ti ringrazieranno per il tempo che gli hai donato, per tutto il tempo, non solo per quello che ritengono sia un buon tempo.
:- Ma esiste un tempo buono e uno cattivo? e se esiste io sono buono o cattivo?
Il Vecchio anno, prima di rispondere, sorrise all'innocenza del giovane anno
:- Non esiste il tempo buono e non esiste il tempo cattivo, sono gli uomini a creare gli eventi che definiscono buoni o nefasti. Eppure si, molti fra un anno incolperanno te per ciò che loro stessi hanno creato. Non importa, tu sei necessario alla loro creazione e ti assicuro mio giovane anno che ci sono tanti uomini che, grazie al dono del tempo che stai per portare creeranno meraviglie! Vuoi rinunciare a questo?
Il giovane anno parve più sicuro e convinto e mentre attraversava la Soglia  ringraziò il Vecchio custode del tempo passato e fra brindisi e luci colorate che illuminavano il cielo arrivò sulla Terra.
:- Eccomi - disse inaugurando il primo minuto dell'anno Nuovo - Create il bello e il brutto, come da sempre accade; io vi dono il tempo di un anno, un nuovo anno . 

Emanuela Pacifici

Salutate il Vecchio e onorate il Nuovo, che ogni Tempo sia per voi un dono prezioso.



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